venerdì, luglio 14, 2006

Gogol Bordello

Folk e punk, musica balcanica e cabaret brechtiano, violini zigani e chitarre distorte: tutto questo, e qualcosa di più, sono i Gogol Bordello.
Il leader Eugene Hutz, nella mezz'ora di concerto, è riuscito a lanciarsi sul pubblico spaccando il microfono, ha svuotato il contenuto di una bottiglia di vino rosso su tutta la prima fila, stile Gran Premio di F1, ha sputato a due metri d'altezza riprendendo la saliva al volo, ha rotto, credo, un'altra serie di 2 o 3 microfoni e nonostante questo ha continuato a cantare con una voce potente il testo delle canzoni del suo ultimo disco (a parte le volte in cui gli si rompeva il microfono, istanti nei quali veniva sotituito dal brillante violinista Sergey Ryabtzev).
Bel concerto, sicuramente superiore a quello di Caparezza che aizzava le folle di liceali pseudo ribelli (forse 20 anni fa sarebbe piaciuto anche a me) facendo demagogia, una discreta musica, dei testi banali e una bella voce non sua... ci ha intrattenuto per circa un'ora, poi è entrato Manu Chao... ma si era fatto tardi, ce ne siamo andati ;-).

4 commenti:

  1. Anonimo10:59 AM

    bè, manu chao è stato coinvolgente e poi su, siamo cresciuti un po' tutti con le canzoni dei mano negra ed è innegabile come le loro canzoni facciamo andare dritti dritti verso quel periodo spensierato di birre, tromboni ed esami di maturità. Ha finito tardi e ha fatto un sacco di canzoni. Prima di lui ci sono stati i La phaze che io conoscevo già, divertenti ma manu chao valeva davvero la pena anche solo per risentire quelle canzoni che per quanto mi riguarda erono finete un po' al fondo della mia discoteca

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  2. Anonimo12:01 PM

    Manu Chao era noioso come una scarpa stretta. Ha scritto una sola canzone, da quando è solista. E' il noglobalismo da club med. Siamo cresciuti coi manonegra, è vero. E li rimpiangiamo sempre di più.

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  3. Anonimo5:21 PM

    Sono daccordo: i manonegra erano meglio, anche solo vederli sul palco, quella ventina di persone tra musicisti e gente che non c'entrava niente. ma alla fine il manu, ribadisco ti da quell'eau di adolescenza che per noi vecchie ciabatte (parlo per me, è chiaro) fa sempre bene..:-)

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  4. Anonimo6:00 PM

    noia? demagogia? ma non è che non abbiamo più voglia di fare? andare a dormire a metà concerto? l'avresti mai pensato a 25 anni? e a 32? il mio programma per il futuro è... più birre meno pippe! qualcuno aderisce? claretta

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